giovedì 5 gennaio 2012

discriminato da trenitalia (e dalla legge)

oggi vorrei farvi ridere; vediamo se ci riesco..

antefatto: Trenitalia lancia una nuova offerta sui Frecciarossa: tariffe per un viaggio "Standard, Premium, Business ed Executive", naturalmente con livelli di comfort e servizi a salire, e spot annesso

"misfatto": in apertura, lo spot offre questo fotogramma (mi scuso per la qualità - infima - dell'immagine)

che Repubblica spiega così:  "Seppur sorridendo, la famiglia di immigrati, secondo la campagna pubblicataria di Trenitalia, viaggia nell'ultima classe, quella standard."

apriti cielo: un parlamentare PD, Jean Léonard Touadi (nato nel 1959 nell’allora Congo Brazzaville e dal 1979 in Italia), accende la miccia parlando di post apartheid e razzismo su base economica; le associazioni dei consumatori e il MoIGe (movimento genitori) fiutano l'opportunità di farsi pubblicità e rifarsi una verginità gratis e accusano le Ferrovie di aver lanciato una campagna razzista

rifatto: le Ferrovie ci pensano su; non più di tanto, perché accolgono i "ricorsi" e tolgono il fotogramma incriminato, rimpiazzandolo - indovinate un po' ? - con l'immagine di una coppia di giovani. Come me.

Ora, io ci provo: MI SENTO DISCRIMINATO!

Sono giovane, non posso permettermi altro che la classe "Standard" perché al quarto anno di lavoro ho un contratto di apprendistato solo da 12 mesi, e non è che la paga mi consenta di scialare particolarmente (un Frecciarossa Milano-Firenze? Quasi 100 € A/R); sono vittima di apartheid e razzismo su base economica, ma siccome sono giovane e italiano posso anche permettermelo, perché la mia situazione non interessa ad alcuno: quando rimpiazzo con la mia immagine il quadretto di una famiglia probabilmente nord-africana nessuno lamenta che la mia immagine è offensiva.

Peraltro, fuori dagli scherzi, a me sembra del tutto normale: viaggi nella "classe" che ti puoi permettere, è il portafogli a stabilire - sempre e non solo nelle pubblicità - dove (e come) posso e dove (e come) non posso andare, ma non mi importa. Anzi: sono contento così. Forse il buon Touadi voleva comparire, essendo parlamentare, nella porzione di spot dedicata alla "classe" superplus, e mi dispiace che la frustrazione delle sue velleità artistiche abbia sollevato un tale polverone.

Discorso di scorta, a rischio di farmi chiudere il blog (ne aprirei un altro in 5 minuti, ma che poi non mi vengano a parlare di libertà di espressione frustrata da Berlusconi e altre sciocchezze simili): sono contrario all'abolizione della "Tassa sull'Immigrazione" benché favorevole ad una sua rimodulazione in base al censo e alla composizione del nucleo familiare: com'è che io, italiano, se chiedo un documento (p.e. un passaporto) lo devo pagare, profumatamente, senza fiatare e invece la produzione di un documento di immigrazione non ha oneri per lo Stato? Forse non lavora, e dunque deve non essere pagato, il dipendente che se ne occupa? Siamo al paradosso, credo.

Anche perché, sappiatelo, sono stanco di sentire che "questo immigrato raccoglie pomodori in nero per 5 €/ora"; volete sapere quanto guadagnano gli studenti universitari che chiamo - ma solo in quanto tramite del mio datore di lavoro - ogni settimana ad inserire dati? 5 €/ora, 3 se abitano in Meridione, e nessuno si straccia le vesti perché - al pari del "povero" immigrato meridionale - ha più voglia di lavorare e guadagnare che di fare casino. Parentesi: questo non succede in una landa sperduta.. che so? del Friuli, ma nell'hinterland della civilissima e sviluppatissima Milano.

Spero di avervi fatto ridere. Ma voi, che vi indignate per uno spot come questo, sappiate che non mi fate ridere più.


1 commento:

Eponimo ha detto...

Ora è così: http://www.corriere.it/cronache/12_gennaio_14/trenitalia-bar-aperto_01574c5e-3ecc-11e1-8b52-5f77182bc574.shtml